mercoledì 26 gennaio 2011

La città di Chioggia merita una piscina pubblica.

Non è concepibile che una città di oltre 50.000 abitanti più volte citata come la sesta città del Veneto, più popolosa di realtà che fanno provincia non abbia un impianto natatorio pubblico.
Basta andare in località molto più piccole della nostra e si scoprono impianti sportivi e piscine che per noi rappresentano un sogno. E' ora e tempo che finalmente si investa per la realizzazione di un'opera che era già stata programmata e finanziata e i cui finanziamenti sono stati stralciati e dirottati altrove dall'ultima amministrazione.
Di seguito i progetti già esistenti:

lunedì 10 gennaio 2011

Andamento produttivo del Mercato Ittico di Chioggia



















Per comprendere meglio la necessità e l'urgenza di spostare il Mercato Ittico metto a disposizione una ricerca che analizza fatturati ed andamento del mercato.

lunedì 3 gennaio 2011

Arenile un'emergenza che richiede interventi definitivi.





Da qualche anno le nostre spiagge sono a rischio. Basta una mareggiata e l'arenile sparisce, un'erosione impressionante si mangia tutto, spiaggia e dune. Sono stati spesi centinaia di migliaia di euro per fare dei ripascimenti che hanno salvato la stagione ma non hanno risolto il problema. Alla prima mareggiata la spiaggia è sparita di nuovo, con danni ingenti anche alle strutture esistenti. La spiaggia rappresenta una fetta importante della nostra economia, gli operatori hanno investito negli ultimi 10 anni cifre consistenti che hanno creato occupazione e reddito. La nostra città non si può permettere di avere una stagione a rischio, servono interventi che rendano sicuro il nostro arenile in maniera permanente. Nel novembre 2010 sono stati deliberati dal CIPE 1250 milioni di euro per il Mose, una parte di questa cifra sia messa subito a disposizione della realizzazione delle opere necessarie per la salvaguardia dell'arenile. Queste opere possono essere realizzate dalle stesse ditte che stanno già operando alle bocche di porto, anzi si potrebbero considerare "opere complementari". Si deve rivedere anche la lunghezza delle dighe realizzate sul Brenta e sull'Adige, non esiste più il normale ripascimento della spiaggia che prima era garantito dai due fiumi, il problema dell'inquinamento fluviale non si risolve spostando più a largo la "cacca" trasportata dai fiumi stessi, ma finanziando depuratori per i comuni che scaricano senza nessuna depurazione. Servono interventi urgenti, serve un fronte unito della città per l'interesse di tutti.