mercoledì 29 dicembre 2010

La Lega e Zaia regalano ai Veneti un 2011 di lacrime e tagli !!!

Bilancio di Previsione:ecco i tagli regalati dalla Giunta Zaia ai Veneti!

L’ANALISI DEL PARTITO DEMOCRATICO:ILLUSTRAZIONE DELLE TABELLE DI RAFFRONTO CON IL 2010
Il lavoro di lettura svolto dal gruppo del Partito Democratico sul Bilancio regionale di previsione approvato dalla Giunta si è basato sul confronto tra le cifre fissate per il 2011 e quelle dell’anno scorso, aggiornate con le modificazioni decise in sede di manovra di assestamento 2010.Da questa analisi è scaturita una serie di nodi problematici che disegnano, per molti settori, un quadro preoccupante delle condizioni finanziarie in cui versa la nostra Regione.
Qui di seguito l’elenco delle ‘Funzioni obiettivo’ (aree di intervento) e delle ‘Unità previsionali di base’ (voci di bilancio) dove si evidenzia maggiormente lo scotto dei tagli imposti dal governo veneto e nazionale.
Relazioni istituzionali: il federalismo azzoppato. Nascosta tra le pieghe di quest’area si nasconde una drastica riduzione di stanziamenti di cui beneficiavano Comuni e Province per esercitare le funzioni loro conferite e realizzare i relativi servizi. Si tratta di un taglio che supera i 16 milioni di euro tra spesa corrente (- 3,3 milioni) e di investimento (-12,8 milioni). Spiccano, rispetto al 2010, gli azzeramenti di risorse per i Comuni delle aree svantaggiate di montagna (- 5 milioni) e per le unioni di Comuni (- 1,5 milioni).
Sicurezza ed ordine pubblico: sorveglianza zero. A dispetto delle promesse demagogiche della Lega, il Veneto si troverà totalmente sguarnito sul fronte della sicurezza urbana. Gli effetti della scure: dai 9,4 milioni del 2010 i finanziamenti che verranno messi a disposizione per il settore crollano a 718 mila euro (meno 92,4%). Ridotti al lumicino gli stanziamenti a favore dei Comuni per realizzare presìdi fissi del territorio ed impianti di sorveglianza (- 7,9 milioni).
Agricoltura: Affossati i libri genealogici e la tracciabilità delle carni. Analizzando il comparto agricolo, che nel complesso registra una flessione di risorse pari al 31%, alcuni dati colpiscono in negativo. Quello più lampante riguarda l’eliminazione netta di finanziamenti per la tenuta dei libri genealogici e lo svolgimento dei controlli funzionali sulle carni (- 5,2 milioni): dunque un colpo pesantissimo per la tutela dei consumatori veneti. Solo le briciole (appena 100 mila euro) per la valorizzazione delle produzioni lattiero-casearie di qualità, mentre la pesca e l’acquacoltura sono costrette a subire tagli, sia per spese correnti che di investimento, che superano i 12 milioni di euro. Stride infine con la drammaticità dei fatti legati alla recente alluvione la decisione della Giunta di ridurre del 66% (- 1,9 milioni) i fondi di solidarietà per le aziende agricole colpite da calamità.
Pmi e sviluppo del sistema produttivo: Meno 62%. Il rilancio con i fichi secchi. Proprio nel settore che dovrebbe essere il fulcro del rilancio economico nella nostra regione, si assiste invece ai tagli maggiormente dolorosi di questo bilancio 2011. La mannaia si è abbattuta violentemente, azzerandola, sulla voce ‘Interventi a favore delle Pmi’ (- 92,3 milioni, pari ad un eloquente – 99% rispetto al 2010). Nessuna risorsa anche per le azioni a sostegno del mondo della cooperazione (eliminati i 3 milioni dello scorso anno) e ridimensionamenti cospicui per gli interventi strutturali a favore delle imprese artigiane (- 1,2 milioni, con un calo del 39,4%).
Lavoro: il secondo ko per la produzione veneta. Come per le imprese, la Giunta regionale ha deciso di mettere al tappeto anche il mondo dei lavoratori. Infatti il livello delle risorse per la voce ‘Politiche del lavoro’ viene fatto scendere di un 41,1% rispetto al 2010. Un contenitore questo all’interno del quale troviamo ad esempio il fondo regionale per il sostegno al reddito e all’occupazione (- 5,5 milioni), il fondo straordinario per i lavoratori in cassa integrazione e in mobilità (- 5 milioni) e quello per il sostegno del lavoro autonomo (- 5 milioni). Azzerate anche le risorse per la promozione della previdenza complementare che l’anno scorso erano pari a 3 milioni di euro.
Turismo: meno risorse per la qualità e l’accoglienza. Anche in questo caso si tratta di uno dei settori più importanti nell’ottica del rilancio economico veneto che viene ad essere penalizzato. In pratica la quasi totalità dei tagli sul turismo avviene sul fronte della informazione, della promozione e della accoglienza (- 23,4 milioni, pari ad un – 64,6%).
Abitazioni ed edilizia speciale: Doppio stop al sostegno per gli affitti e ai lavori pubblici. Uno dei nodi più allarmanti del bilancio 2011 è sicuramente quello della totale eliminazione dei contributi per il sostegno al pagamento degli affitti: un serbatoio che nel 2010 era di 18 milioni di euro, composto da finanziamenti statali (12 milioni) e regionali (6 milioni). Ad aggravare l’assenza di aiuti sociali nel settore della casa il calo negli investimenti per l’edilizia abitativa pubblica (- 14,2 milioni, pari ad un – 31,4%). E restando in tema di edilizia va segnalata la quasi cancellazione delle risorse a favore degli interventi speciali pubblici nei Comuni: dai 165,4 milioni del 2010 si scende precipitosamente a 22,5 milioni.
Tutela del territorio: nessun ravvedimento, neppure dopo l’alluvione. Non è bastata l’alluvione e i 15 anni di trascuratezza del centrodestra nei confronti della tutela del territorio per far cambiare rotta alla Giunta Zaia. Anzi, la forbice tra le risorse previste e le esigenze di salvaguardia di un Veneto che sempre più di frequente si rivela fragile ed indifeso di fronte alle forze della natura, si allarga a dismisura con questo bilancio. Nel complesso il settore subisce un dimezzamento di risorse (- 111,8 milioni, pari al – 53,2% sul 2010) con punte del 100% per le ‘sistemazioni fluvio-marittime (- 20,3 milioni) e dell’80,4% per gli ‘interventi per l’assetto territoriale’. Fortemente ridimensionati i fondi per studi e ricerche (- 53,9%) e quelli per il rischio idrogeologico che passano dai 37,8 milioni del 2010 ai 26,2 del 2011 (meno 30,6%). Infine, per quanto riguarda gli interventi infrastrutturali in materia di bonifica e la gestione e manutenzione ordinaria degli impianti di bonifica i tagli sono di enormi dimensioni: rispetto al 2010 ammontano a 39 milioni (circa il 90% in meno).
Tutela ambientale, salvaguardia di Venezia e protezione civile: disinteresse confermato. Anche per l’ambiente così come per la salvaguardia di Venezia si conferma il trend di insufficiente attenzione del governo regionale per le azioni di difesa del territorio. La voce ‘Interventi di tutela ambientale’ cala del 25% (da 94,5 a 70,8 milioni), mentre le risorse per gli interventi strutturali in laguna scendono dell’8% (da 330 a 303,5 milioni). Infine la protezione civile, che vede gli stanziamenti per parco mezzi, attrezzature ed impianti ridursi del 66% (da 2,7 milioni a 925 mila euro).
Trasporti: servizio pubblico locale sull’orlo del tracollo. Stando alla situazione fotografata dalle cifre del bilancio 2011, è chiaro che il fronte dei servizi di trasporto pubblico, tanto su gomma quanto su rotaia, appare destinato non solo ad un ulteriore aggravamento della sua qualità ma soprattutto ad aumentare sulla collettività il carico dei costi. Infatti la Giunta prevede di tagliare la voce ‘Trasporto pubblico locale’ del 26,8% (passando da 288 a 211 milioni) e quella ‘Trasporto su rotaia e Sfmr’ del 16,8% (da 115,6 milioni del 2010 a 96 milioni per il 2011), in parte compensata con l’aumento degli investimenti (+ 29,7). Segno decisamente negativo anche per la voce ‘Linee navigabili’ dove si prevede una riduzione dell’87,5% (da 50,5 a 6,3 milioni).
Interventi sociali: I Comuni vittime sacrificali. Anche in questo settore di così delicata importanza i Comuni dovranno fare i salti mortali per garantire un livello accettabile di servizi. In questo senso l’esempio più eclatante viene dalla voce ‘Concorso finanziario alle attività istituzionali delle Ulss e dei Comuni nell’ambito dei servizi sociali’ che viene azzerata completamente (- 20,5 milioni). Si tratta infatti di risorse che la Regione non trasferirà più alle Ulss ma che verranno spostate all’interno di un fondo di rotazione per l’edilizia socio-sanitaria. A questo punto alle Ulss resta come unica via possibile quella di caricare sulle spalle dei Comuni il peso economico di questi servizi. Cosa che verrà fatta con ulteriori, pesanti, conseguenze per le casse degli enti locali veneti. Allargando la desolante panoramica si delineano poi i tagli nell’ambito delle politiche per la famiglia (- 10,5 milioni tra servizi e spese di investimento), nei servizi a favore delle persone disabili (- 5,1 milioni, pari ad un – 45%), nel fondo regionale per la non autosufficienza (- 15 milioni), negli interventi di sostegno e strutturali per il terzo settore che vengono completamente azzerati (- 5 milioni).
Istruzione e formazione: Azzerati gli investimenti infrastrutturali, in calo il diritto allo studio. Per il 2011 viene imposto uno stop a nuovi interventi di ristrutturazione di edifici scolastici (cancellati i 29,4 milioni dello scorso anno, restano in cassa la bellezza di 949 euro), fatto che desta forte preoccupazione vista la necessità di mettere a norma molti di questi plessi, a garanzia della sicurezza di migliaia di giovani studenti veneti. Piange anche il diritto allo studio che segna un – 14,1% (da 87,2 a 74,9 milioni di euro): dopo la riforma Gelmini, per la scuole del Veneto piove davvero sul bagnato.
Cultura e sport.  Spariti dalla faccia del bilancio: – 62,6% e – 87,5%. Sono i settori che colpevolmente vengono ogni anno decimati. Con la conseguenza che questa volta sono davvero spariti dalla faccia del bilancio regionale. La cultura infatti avrà in dotazione poco più di 25 milioni (di cui la metà è destinata all’edilizia, al patrimonio culturale e agli edifici di culto). Il settore dello spettacolo viene ridotto del 41% e sostanzialmente non esiste alcuna volontà o progetto di rilancio, anche in chiave produttiva, in nessun ambito culturale. Per quanto riguarda lo sport siamo al ridicolo: in cassa ci saranno appena 1,7 milioni. Alla faccia della funzione sociale ed educativa per i giovani.

martedì 28 dicembre 2010

Elezioni 2011 i bisogni della città.

Elezioni  amministrative 2011 un momento fondamentale per il futuro della città.


                La nostra città , Chioggia, soffre da tempo di una crisi sociale ed economica importante, un isolamento  sempre più crescente rischia di relegarci agli ultimi posti dello sviluppo veneto.
                Quando governava il centrosinistra era il centrodestra a dire: “ con noi cambierà tutto perché avremo governo nazionale e regionale dalla nostra parte.”
 Poi è andato al governo della città il Sindaco Romano Tiozzo, ed è cambiata anche la maggioranza in Provincia, ma i dati non sono cambiati anzi in più di una occasione il Sindaco è stato sbeffeggiato dalla Regione .
                La crisi economica ha messo in ginocchio centinaia di famiglie che spesso soffrono in silenzio, quasi con vergogna della mancanza di reddito provocata da licenziamenti e cassa integrazione.
 Porto Marghera che rappresentava da sempre una importante valvola di sfogo occupazionale per la nostra città è ormai incapace di riprendersi dalla crisi che da anni vede delocalizzazioni e chiusure.
                La pesca soffre a causa delle recenti normative europee e dell’inquinamento che stanno riducendo costantemente la quantità di pescato, l’agricoltura nonostante il nuovo mercato chiude il 2010 con un altro segno negativo.
                Il turismo oltre a pagare la crisi dei consumi non riesce ad avere quella progettualità che permetta, ad una località unica come la nostra che unisce centri storici (Chioggia e Sottomarina) con la zona balneare, di fare quel salto di qualità necessario per fare del settore una attività non più solo stagionale ma continuativa.
                Per non parlare del commercio, che soffre più di altri la crisi economica diffusa in tutti i settori.
                A questo si deve aggiungere una situazione economica del Comune difficilissima,  con minori trasferimenti da parte dello stato e senza più quella legge speciale che per anni ha permesso di realizzare opere pubbliche e restauri di abitazioni private, dando ossigeno al settore artigiano.
                Per tutti questi motivi chiunque andrà a governare la città si troverà in una situazione di estrema difficoltà, qualsiasi Sindaco se non supportato da una maggioranza ampia e responsabile , non solo in consiglio comunale ma nella città, rischierebbe di fare la  triste fine di Romano Tiozzo.
                Per questo, vista la situazione emergenziale in cui si trova oggi Chioggia servono delle larghe intese, che superino i confini attuali del centrodestra o del centrosinistra, che mettano al primo punto la necessità per questo territorio di recuperare terreno rispetto alle località limitrofe, evitando il lento e continuo decadimento a cui ormai da troppi anni siamo sottoposti.
                Veneto -city da un lato ed il quadrante di Tessera dall’altro sposteranno ulteriormente il baricentro economico lontano dal nostro territorio, per questo serve  un governo forte, che parli con voce autorevole ed univoca, che riesca a coinvolgere tutte le forze sociali e le categorie economiche  presenti in città.   Dobbiamo riuscire a superare ostacoli enormi , perché la parte centrale e orientale della provincia hanno un peso economico e politico notevolmente superiore al nostro che si traduce poi in infrastrutture, investimenti e occasioni di sviluppo.
                Pensiamo solo a quanti Parlamentari, Consiglieri Regionali e Provinciali vengono eletti nell’area orientale e centrale della nostra Provincia, e noi per poco rischiavamo di non avere nemmeno rappresentanze regionali per logiche di divisione interna ad entrambi gli schieramenti ,che vengono sempre pilotate da altre realtà a svantaggio di Chioggia.
                Se vogliamo che il 2011 rappresenti davvero una inversione di tendenza dobbiamo mettere in campo tutte le energie sane e propositive presenti in città, isolando quelli elementi di instabilità che negli ultimi anni sia a destra che a sinistra hanno solo demolito dimostrandosi incapaci di costruire.
                Su questo la città deve riflettere e su questo serve l’impegno di tutti.

lunedì 27 dicembre 2010

Mareggiate distruggono gli arenili

dal Corriere del Veneto:

"Gli ingenti danni causati agli arenili veneti dalle precipitazioni e dalle forti mareggiate degli ultimi giorni hanno convinto il vice capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Lucio Tiozzo, a chiedere al presidente della commissione Ambiente, Nicola Finco, la convocazione urgente dell’organo consiliare. «Siamo di fronte - si legge nella lettera firmata da Tiozzo - a una situazione di straordinaria gravità, che rischia di mettere in ginocchio il settore turistico con pesanti ricadute anche sul piano occupazionale. Ricordiamo che i recenti interventi operati dalla Regione in collaborazione con il Magistrato alle Acque e i Comuni interessati si sono dimostrati dei palliativi senza alcuna rilevanza strutturale». L’esponente democratico chioggiotto esprime infine preoccupazione per la «previsione di totale azzeramento» delle risorse regionali destinate alle sistemazioni fluvio-marittime: «La Giunta Zaia - sottolinea - priverà di fatto le spiagge venete di ogni risorsa necessaria per le opere di pulizia e ripascimento degli arenili»."